Ini Archibong

Ini Archibong, un designer talentuoso

Il trentacinquenne di origini californiane si è appena diplomato all’École cantonale de Lausanne (ECAL) ed è già stato assunto da Hermès per disegnare una nuova collezione di orologi da polso. Questo primo riconoscimento è il frutto di una strategia minuziosa che ha elaborato nel corso di diversi anni.

Tutto sommato, Ini Archibong non è poi così ritardatario. Ci avevano detto che la puntualità non era il suo forte, e invece è arrivato con soli dieci minuti di ritardo. Lo riconosciamo da lontano: considerato l’anno scorso «uno degli svizzeri che vestono meglio» da una rivista della Svizzera tedesca, il giovane designer di origini californiane (35 anni) ha uno stile che abbina sobrietà e originalità. Una discreta cravatta arancione, un pesante cappotto grigio, delle comode scarpe da ginnastica nuove. Mentre scambiamo le prime chiacchiere sui codici di abbigliamento dei designer e dei giornalisti capiamo subito che Ini Archibong, oltre a essere vestito a puntino, è anche una persona accessibile, disinvolta e ... probabilmente tra un po’ anche afona, visto che dall’inizio della settimana ha in programma un’intervista dopo l’altra.

Ini Archibong

Cercare di avere Ini Archibong tutto per noi per un’ora non è facile. «My life is a mess» [la mia vita è complicata], ammette, mentre tentiamo di fissare un appuntamento. Ci siamo mandati una decina di SMS, e nel frattempo lui è passato da New York alla Slovenia, a Zurigo e a Neuchâtel. È sempre in viaggio tra due stazioni o tra quattro aeroporti. Alla fine siamo riusciti a incontrarlo lo scorso gennaio al Salone internazionale di alta orologeria (SIHH) di Ginevra. Davanti a noi, un’intervista di un’ora e un grande caffè americano.

Ini Archibong ha iniziato in bellezza il 2019: Hermès ha puntato su di lui per disegnare una collezione di orologi da donna battezzata «Galop». «Lavorare con Hermès è un notevole traguardo per qualsiasi designer», assicura Alexis Georgacopoulos, il direttore dell’ECAL, dove Ini ha studiato negli ultimi anni, e aggiunge: «Ma per Ini lo è ancora di più, perché ha finito gli studi da non molto e non ha mai avuto contatti con il mondo dell’orologeria». Alexis Georgacopoulos nota inoltre che a volte gli orologiai sono restii a comunicare i nomi delle persone responsabili dei loro progetti. «Hermès invece va apprezzata, perché fa tutto il contrario», afferma.

Calcoli minuziosi

Effettivamente, che un giovane designer senza esperienza nell’orologeria sia incaricato da questo gigante francese di occuparsi della cruciale fase del lancio di una nuova collezione ha destato sorpresa nel settore. Ma non nel diretto interessato: «Se mi sono trasferito in Svizzera è stato per lavorare con Hermès», assicura. Aveva calcolato tutto minuziosamente.

È stato un vero e proprio ritorno al passato. Nato nel 1983 da genitori nigeriani nella periferia di Los Angeles, Ini Archibong, che in età giovanile ha imparato l’arte dei graffiti, presto passa al design studiando in una scuola di Pasadena. Mentre è ancora studente apre il proprio atelier «Design by Ini» e, sulla scia del successo, decolla per Singapore. «Tim Kobe [conosciuto come l’inventore del concept di Apple Store, ndr] mi ha preso sotto la sua ala e così ho lavorato con lui per due anni», racconta.

Poi il designer si è chiesto come proseguire. «Ho letto alcuni libri sul lusso per scoprire l’universo dei marchi. Hermès è un’impresa ancora familiare, che ha realizzato un grande universo creativo e che cura l’aspetto artigianale. È esattamente quello che volevo». Ini capisce che uno dei mezzi per raggiungere Hermès è frequentare l’ECAL a Losanna, che intrattiene relazioni con il gruppo francese. Una strategia minuziosa sviluppata in più tappe che lo porta a Basilea e poi a Neuchâtel, in un appartamento «che un tempo era una fabbrica d’acciaio», e a riprendere gli studi.

Problemi di forchette

Giusto il tempo di esprimere qualche commento sulla bellezza architetturale di alcune case di La Chaux-de-Fonds e il caffè è già finito: andiamo a visitare Salone. Ini Archibong ci è tornato per la quarta volta e, contrariamente a quello che farebbe il visitatore medio, presta sempre particolare attenzione all’allestimento delle vetrine.

Dal 2010, infatti, il Californiano esplora soprattutto il mondo dei mobili. I suoi progetti sono esposti in gallerie prestigiose come il SaloneSatellite a Milano – «un colpo grosso per i nuovi designer», afferma – ma anche da Friedman Benda a New York. E poi si è aperto il capitolo Hermès.

 «È vero che mi sono inserito in un’attività che pone dei limiti per via del marchio e di tutto quello che rappresenta, ma francamente trovo che Hermès mi abbia lasciato più libertà di altri», sostiene Ini Archibong. In realtà, la vera pressione non è venuta dalla marca francese, ma piuttosto da lui stesso: «Io sono un ragazzo del Sud della California. Quando a Parigi dovevo andare a mangiare in grandi ristoranti con i colleghi di Hermès mi sentivo sotto pressione e facevo di tutto per essere sicuro di utilizzare le forchette nell’ordine giusto».

Il futuro in Svizzera

All’ECAL Ini è ricordato come uno studente modello. «Era sempre estremamente rigoroso, preciso in tutte le scelte», dice Alexis Georgacopoulos. «E poi ha questo lato americano che lo rende estremamente abile a spiegare, vendere, trovare le parole giuste e convincerti che i suoi progetti sono i migliori. Ma attenzione, non è tutto, è anche un designer molto bravo e talentuoso».

Se ha preparato così minuziosamente la sua collaborazione con Hermès possiamo immaginare che Ini Archibong abbia già un’idea precisa di quello che vuole fare nei prossimi anni. Ed è esattamente così, però non ci confiderà nulla tranne un unico indizio: resterà in Svizzera.

L’ora che avevamo a disposizione è terminata, e con essa anche la nostra passeggiata per i settori del Salone (dove ci siamo fermati soprattutto allo stand di François-Paul Journe, di cui Ini «adora» il Chronomètre Bleu). Ini dà un’occhiata all’orologio – ovviamente un Hermès –  e sembra sollevato. Per il suo prossimo appuntamento, con il New York Times, è in ritardo solo di un quarto d’ora.

Profilo

1983 Nasce nel Sud della California, a Pasadena (Los Angeles).

2012 Consegue il diploma all’Art Center College of Design di Pasadena.

2014 Inizia gli studi all’ECAL a Losanna.

2016 Espone al SaloneSatellite di Milano.

2018 Espone presso Friedman Benda, galleria newyorkese.

2019 Crea la nuova collezione di orologi da donna per Hermès.

Articolo pubblicato su Le Temps, nel febbraio 2019

L'autore: Valère Gogniat

Imagine e copyright : Guillaume Perret, Lundi13