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Le capanne del CAS, un bene culturale svizzero

Le capanne di montagna del Club Alpino Svizzero (CAS) sono un patrimonio unico per la Svizzera e per il mondo intero. Dalla metà del XIX secolo offrono protezione e alloggio in un ambiente spes-so rude come quello montano. Oggi nelle Alpi svizzere si contano 153 capanne del CAS, per un totale di circa 9000 posti letto. Si spazia dai bivacchi di emergenza a oltre 4000m s.l.m fino alle capanne con angolo cottura e a quelle, più confortevoli, per gli escursionisti. Queste capanne ad alta quota sono aperte a tutti coloro che riescono a raggiungerle.

La storia delle capanne alpine è iniziata a metà del XIX secolo, parallelamente alle esplorazioni e alle prime scalate di numerose vette. Il boom della conquista delle Alpi è stato anche accompagnato dalla nascita dei primi club alpini: l’Alpine Club a Londra nel 1857, l’Österreichischer Alpenverein in Austria nel 1862 e il Club Alpino Svizzero nel 1863. 

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Gli inizi dell’alpinismo in Svizzera

All’epoca la conoscenza delle regioni di montagna era frammentaria, nonostante gli evidenti progressi compiuti nel settore della cartografia. In alcuni casi le escursioni in montagna erano vere e proprie spedizioni della durata di diverse settimane e dall’esito incerto. Molte cime non erano ancora state scalate e non avevano un nome ufficiale. Nel 1811 la Jungfrau fu la prima vetta di quattromila metri a essere conquistata in Svizzera, seguita dal Finsteraarhorn nel 1812 e infine dal Cervino nel 1865.

Dalla «capanna primitiva»...

Poiché, lungo il difficile percorso verso la vetta, le strutture in cui ripararsi erano rare, gli stessi alpinisti furono costretti ad arrangiarsi costruendo i primi rifugi, molto spartani. In queste «capanne primitive» si cucinava, si mangiava e si dormiva tutti insieme nella stessa stanza, il più delle volte umida e fredda. Nel 1863 la sezione Tödi del CAS, fondato nello stesso anno, costruì la prima capanna di montagna, la Grünhornhütte. Con il passare del tempo, grazie alle costruzioni in legno e in pietra nonché all’utilizzo di nuovi materiali isolanti, le capanne diventarono più asciutte e confortevoli.

... al moderno rifugio di montagna

A partire dalla metà del XX secolo, l’uso dell’acciaio e del vetro come materiali da costruzione ha trasformato le capanne di montagna. Inoltre, grazie ai concorsi di architettura, agli elementi prefabbricati e ai tempi di costruzione più brevi, negli ultimi 20 anni sono state progettate capanne di grande interesse architettonico.

Dal punto di vista dell’architettura, della tecnologia e della sostenibilità, le capanne di montagna ristrutturate non si differenziano praticamente più dagli edifici dei centri abitati. L’energia elettrica è generata principalmente da impianti fotovoltaici o da piccole centrali idroelettriche e vengono utilizzate soluzioni intelligenti per il trattamento delle acque reflue. Devono inoltre essere rispettate le disposizioni legali, per esempio in materia di protezione antincendio o di sicurezza alimentare.

Cambiano gli ospiti, cambiano le esigenze

Come le capanne, in tutti questi anni sono cambiati anche i visitatori. Gli alpinisti e gli scalatori sono ormai la maggioranza soltanto nelle capanne d’alta montagna. Molte capanne del CAS sono raggiungibili attraverso sentieri ben curati e sono quindi particolarmente adatte a nuovi gruppi di utenti come escursionisti, biker, famiglie o turisti.

Con queste nuove tipologie di ospiti sono cambiate anche le esigenze nei confronti degli alloggi. Gli escursionisti apprezzano le offerte che prevedono un trattamento di mezza pensione con piatti a base di ingredienti freschi. Chiedono camere da letto più piccole, ma bagni e servizi igienici all’interno della capanna. Inoltre, l’impronta ecologica di un soggiorno in capanna dovrebbe essere il più possibile bassa. Oggi, quindi, un rifugio moderno che voglia rivolgersi a un vasto pubblico deve soddisfare un’ampia gamma di esigenze e necessità.

Aperte a tutti

Soggiornare in una capanna del CAS è sempre un’esperienza particolare, non solo perché il percorso per arrivarci è impegnativo, ma anche perché si tratta dei rifugi svizzeri situati a più alta quota.

Le capanne di montagna riuniscono sotto lo stesso tetto persone di varia provenienza, ognuna con le proprie esigenze e i propri obiettivi. Mentre gli alpinisti esperti si incamminano già alle tre e mezza del mattino per raggiungere le vette, gli appassionati di camminate in montagna se la prendono con più calma. Si mangia tutti insieme attorno a grandi tavoli. Nelle capanne è raro trovare camere doppie, nella maggior parte dei casi gli ospiti dormono in camerate. Le docce sono un’eccezione.

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